Dal classico del 1997, la Disney Interactive Studios produsse il videogioco intitolato “Disney’s Hercules”. Il gioco venne sviluppato dalla Eurocom e distribuito per Playstation e PC.
Il videogioco di Hercules fu un’esperienza, una di quelle a cui si ripensa con un certo piacere e una sentita nostalgia. Proprio per questo non potrei esimermi dal definirlo un videogioco spiccatamente vintage, perché possiede la qualità d’invecchiare come fosse un cult, e la meraviglia di conservare in sé un gusto retrò, che induce a volerci rigiocare, e non soltanto per un bisogno di sopperire a quel senso di mancanza che il tempo può aver generato, ma proprio perché è un gioco capace di far divertire ancora e in maniera meravigliosa. L’appellativo di vintage non può che calzargli a pennello. In un periodo in cui la grafica poco importava ai videogiocatori, “Hercules” puntava al sodo, a raggiungere l’obiettivo finale: soddisfare i videogiocatori e farli svagare con semplicità. “Hercules” era un videogioco in 2D, in cui il videogiocatore poteva muoversi frontalmente, eccetto che nei livelli improntati alla corsa, dove il giocatore si trovava ad affrontare nemici e ostacoli restando in continuo movimento: in tal caso, la visuale di gioco seguiva alle spalle il personaggio, intento a correre verso la meta agognata.
Il videogioco si apriva con una schermata introduttiva che fungeva da menù iniziale, e vedeva la presenza delle cinque muse della pellicola. Attraverso la selezione del menù si poteva cominciare una nuova partita o caricare i progressi precedenti salvati su Memory Card. In alternativa, il videogiocatore poteva ricreare una sorta di password attraverso l’esatto allineamento di alcuni vasi greci che, se combinati adeguatamente, garantivano l’accesso a un dato livello. Tali vasi potevano essere raccolti dal videogiocatore nel corso di un livello e costituivano una specie di “salvataggio”. A Meg spettava il compito di allineare i vasi come le veniva suggerito dal videogiocatore.
I dieci livelli di “Hercules” erano presentati e alternati da scene tratte direttamente dal lungometraggio d’animazione. Il caricamento del videogioco era scandito da rappresentazioni ornamentali che immortalavano spesso l’eroe intento ad affrontare la minaccia che il videogiocatore avrebbe dovuto sostenere a momenti. In tale rappresentazione una musa era disegnata all’angolo dello schermo.
Hercules si muoveva lungo aree in cui poteva avanzare frontalmente e, in alcuni punti, spostarsi verso l’alto o verso il basso attraverso piccoli sentieri (La foresta del centauro) o scale che conducevano alle zone prossime del livello (La grande oliva). Hercules può combattere sferrando i suoi poderosi pugni, caricando al massimo la forza di un singolo colpo, può utilizzare la spada per difendersi, e può saltare e acquattarsi. Hercules, lungo tutta la sua avventura, raccoglie costantemente numerosi oggetti: monete, pupazzi ispirati allo stesso eroe che ne aumentano la barra della salute, un vaso che aumenta le vita a disposizione del giocatore e la bevanda “Herculade” che fa mantenere la buona salute, e che ogni qual volta viene presa fa pronunciare al personaggio il nome “Ercole”. Altri oggetti che possono essere presi sono le lettere che formano il nome completo “Hercules”, 4 vasi nascosti a livello, e alcuni oggetti magici che donano ad Ercole poteri come la capacità di sferrare saette oppure onde di fuoco direttamente dalla sua spada. Con tali poteri Ercole può abbattere gli uccelli in volo che tentano di divorarlo (ispirati probabilmente agli uccelli del lago Stinfalo della mitologia). Hercules può anche conquistare, per un breve lasso di tempo, l’elmo di Ermes, che gli conferisce una totale immunità agli attacchi e si rivela estremamente utile nei livelli in cui il personaggio corre contro decine di ostacoli e avversari, e i calzari di Hercules (le Air Hercules) che gli donano una maggiore velocità di movimento. Hercules sul suo cammino incontra spesso Hermes, che permette il raggiungimento del checkpoint della missione.
Il videogioco si apre con l’addestramento di Ercole, sotto l’attenta guida del mentore Filottete, che segue il giocatore di pari passo sullo sfondo delle vicende. Spesso Fil, incita il suo pupillo, complimentandosi per l’ottimo rendimento e ripetendo frasi estratte direttamente dal film: “Niente male ragazzo, non era proprio quello che avevo in mente, ma è niente male.”. Filottete ci suggerirà spesso di rammentare la regola numero 95: concentrarsi. Alcune zone del gioco celano dei segreti: sempre nel primissimo livello, ad esempio, Hercules può scalare delle zone rocciose in cui il terreno sembra venir giù all’improvviso. Saltando e percuotendo la zona con la possanza delle sue gambe, Ercole può far franare il terreno sottostante e scoprire delle aree segrete colme di tesori. Ercole, spesso, deve abbattere delle colonne gigantesche o imponenti costruzioni che sbarrano il passaggio. Tali sbarramenti possono essere distrutti lentamente, scaricando su di esse una lunga serie di pugni, oppure con un solo colpo, caricato con la massima forza e assestato al momento opportuno.
Molti sono i dettagli scenici estrapolati direttamente dal film, nel livello ambientato a Tebe, Ercole incrocia sul suo cammino l’uomo che, ironicamente, nel lungometraggio tentò di vendergli “sottobanco” una meridiana. Semplicemente avvicinandosi, Eracle riceverà numerose monete da tale mendicante. Nel medesimo livello, Ercole (non Teseo) dovrà uccidere il Minotauro che pone sotto scatto la città. Ercole affronterà anche alcune delle sfide più ardue viste su pellicola: nel livello dedicato all’Idra, l’eroe dovrà mozzare la testa del mostro mitologico dopo averne schivato i suoi devastanti attacchi. Inutile affermare che per ogni testa mozzata, ne spunteranno delle nuove…
Un livello rielaborato direttamente per il videogioco è quello in cui Ercole (nel mito vero invece è Perseo) affronterà Medusa, la gorgone capace di pietrificare all’istante chiunque la guardi direttamente in viso. Nascondendosi dietro delle colonne greche, Ercole dovrà volgere lo sguardo della gorgone verso il riflesso di uno specchio.
Tra i livelli improntati sulla corsa dell’eroe non può non venir citato quello dedicato al Ciclope. Ercole dovrà farsi strada in una Tebe sotto attacco, andando nella direzione opposta rispetto a dove tutti i tebani (gli ebetani…) stanno fuggendo, terrorizzati. E nella fuga gli stessi Tebani non si cureranno minimamente di scontrarsi con il figlio di Zeus…. A distanza di anni resta indimenticabile per tutti i giocatori che hanno amato tale videogioco, l’urlo del Ciclope che reclama impaziente e disperato l’arrivo di Ercole, incitandolo a “venir fuori” ed affrontarlo.
Nel terzultimo livello, Hercules cavalcherà Pegaso, volando verso l’Olimpo contro i Titani, dovendo evitare il ghiaccio, il fuoco, la roccia e il vento. In tale livello Ercole potrà attaccare soltanto con la sua spada, e dovrà dirigere attentamente il volo di Pegaso, onde evitare la furia dei giganti, e potrà soltanto arretrare o avanzare.
Sarà alquanto deludente, invece, l’ultimo livello del gioco, in cui Ercole affronterà Ade in uno spazio ristretto. Ade sarà facilmente battibile, bisognerà soltanto curarsi di evitare le insidie delle fiamme scagliate dal dio degli inferi.
“Hercules” fu un bellissimo videogioco, adatto a qualunque fascia d’età, e dal divertimento assicurato, sia per i fan del film che per i videogiocatori amanti delle avventure ricche di genuinità.
“Hercules” è divertimento videoludico vecchio stile: praticamente inossidabile!
Autore: Emilio Giordano
Redazione: CineHunters