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Crash Bandicoot dipinto di Erminia A. Giordano per Cinehunters

 

Doveva essere un tuffo nel passato e così è stato. Azionando i comandi della nostra Warp Room e correndo senza timore alcuno verso il portale extra-dimensionale che si dilatava dall’apposita accensione, abbiamo pregustato e assaporato questa concreta possibilità di tornare a rivivere la spensieratezza di tanti e a tanti anni fa, quando da bambini, quel marsupiale antropomorfizzato, coraggioso e fuori di testa, era il nostro più caro amico. Nelle intenzioni di Vicarious Visions, gli sviluppatori di questo remastered plus dei primi tre, storici capitoli di “Crash Bandicoot”, la “N. Sane Trilogy” doveva essere una rivisitazione moderna delle tre avventure. Una sorta di remake restaurato. Questa volontà, che all’origine ha fatto da idea motivazionale per il compimento del progetto, è ben evidente sin dall’apertura del videogioco. La prima sequenza della “N. Sane Trilogy” attinge direttamente dal passato, da quella grafica tridimensionale retrò ma pur sempre valente e amata da chi di quel Crash Bandicoot ne ha fatto uno degli eroi della propria infanzia.

Crash regge un cumulo di frutti Wumpa, e sorridendo si volta verso lo schermo, prima di inciampare contro un macchinario che rimodella l’estetica di ciò che lo circonda. Quelle mele di cui va ghiottissimo, dopo essere venute a contatto con la misteriosa apparecchiatura, assumono un design più realistico, le casse di legno, che Crash ama distruggere roteando su se stesso, divengono nitide e dalla conformazione più distinta. Così anche Crash vuole farsi, per così dire, “ringiovanire” da questo macchinario che reca sul davanti la scritta “Vicarious Visions”, e di colpo, il marsupiale decide di tuffarsi a pesce tra gli ingranaggi della macchina per uscirne con un nuovo aspetto. Crash si rifà il look, “ristruttura” se stesso e “riplasma” il proprio mondo senza mai dimenticare di rendere un decoroso tributo all’originale. E’ questa la principale volontà della Vicarious Visions, quella di attenersi completamente alla realtà giocabile di un tempo, rielaborata però in un contesto videoludico moderno e accattivante.

E’ un ritorno inaspettato quello dell’eroico marsupiale, ma che pareva estremamente necessario per tutti i videogiocatori che ancora faticano a distaccare le loro ineguagliate emozioni dai ricordi dei videogiochi targati Playstation 1.

Crash si ripresenta con l’egual carattere stralunato che lo ha sempre contraddistinto. Questo eroe dallo sguardo disperso ma dal sorriso furbesco tende a distrarsi facilmente giochicchiando con il suo yo-yo dal quale è inseparabile (in particolare quando finisce per restare imprigionato nei filamenti del giocattolo) e a danzare in maniera grottesca ogni qualvolta conquista un cristallo e una gemma. Crash è l’eroe laconico che lascia al volere di un joypad l’esito delle proprie vicissitudini. Sebbene sia schiacciato dal peso di proteggere il mondo dal malvagio Cortex, Crash non perde mai quella sua vena surreale che seguita a mantenere con sprezzante senso del pericolo.

“Crash Bandicoot N. Sane Trilogy” permette ai propri giocatori di poter scegliere dal menù principale le tre avventure di Crash mediante una selezione che prevede la scelta di una “Nuova partita” e una continuazione dal punto in cui i dati sono stati salvati. Ricordate le ore trascorse a giocare ai primi Crash, e tutti i momenti passati a scorrazzare tra i livelli più svariati e difficoltosi, dovendo sempre salvare con la Memory Card, i progressi di gioco? In questo nuovo capitolo non dovrete più preoccuparvi di memorizzare i dati, perché è stato inserito un apposito sistema di salvataggio automatico che permette la salvaguardia dei progressi di gioco non appena il livello verrà concluso. Il simbolo che certifica l’avvenuto salvataggio è rappresentato da una cassa di legno visibile nella parte bassa a destra dello schermo.

Giocando ai tre capitoli di Crash Bandicoot, oltre a provare l’ovvia emozione suscitata dal ricordo vivido di ciò che fu l’esperienza di gioco di un tempo, i giocatori potranno risentire di una certa difficoltà nella manovrabilità del marsupiale: più rapida e scattante. Crash sembra muoversi più velocemente e il salto creerà non poche difficoltà. In particolare, nella prima avventura di Crash (certamente la più difficoltosa) si dovranno calcolare le distanze e la “gittata” dei salti quasi a livello millimetrico. Spesso, si proverà la frustrazione di vedere il personaggio precipitare giù in maniera inaspettata, quasi sciocca per un semplice errore di calcolo o per un salto eseguito con troppo anticipo. E’ probabile che vi fermerete qualche istante a ricordare le vostre avventure passate, e vi interrogherete se quando eravate bambini lo trovavate davvero così difficile, o se semplicemente “non siete più bravi come un tempo”.

Il salto in questi nuovi capitoli di Crash Bandicoot appare come il principale ostacolo da dover affrontare per il superamento indenne dei livelli (specie, per l’appunto, nel primo capitolo in cui alcuni livelli dovranno essere completati senza mai perire se si vorrà ottenere una gemma speciale di completamento). La prima avventura di Crash è costellata da molteplici difficoltà che causeranno la perdita consistente di molte vite, in particolare, durante la lunga “caccia” alle gemme restanti. I livelli come “Road to Nowhere” preannunciano questa temibile difficoltà che andrà ad accrescersi nel livello “The High Road”, reputato da molti come “l’inferno” o per meglio dire “la parte infernale del videogioco” e “Slippery Climb”, il cui tratto iniziale dovrà essere affrontato con grande calma e certosina attenzione nel dosare attentamente i salti del personaggio. Per superare al meglio il livello “The High Road” è consigliabile sfruttare la possibilità di camminare sulle corde del ponte pericolante. Saltate delicatamente utilizzando i tasti direzionali e muovetevi con precisione sulle funi che reggono il ponte per superare, come meglio potrete, il percorso. Altre astrusità potrete riscontrarle durante i livelli in cui Crash e Coco correranno a grande velocità in sella a cinghiali, orsetti polari e tigrotti. Alle volte schivare con i tasti analogici e tentare di distruggere ogni cassa presente sul percorso, evitando rapidamente gli ostacoli, richiederà qualche tentativo in più.

Tutti e tre i capitoli di Crash per essere completati al 100% (e in alcuni casi, anche oltre) richiederanno uno sforzo significativo. Pazienza e tenacia sono i dettami che dovrete imporvi nella vostra avventura. “Crash Bandicoot N. Sane Trilogy” omaggia i vecchi videogiochi anche in questo modo, rievocando la longevità delle avventure per Playstation 1 e l’impegno e la devozione necessaria per essere completati per intero.

Questa raccolta è un’immensa avventura da godere pienamente. “Crash Bandicoot N. Sane Trilogy” rimescola il passato con un adattamento moderno, per certi versi avanguardistico e graficamente maestoso. Il fluttuare delle onde nei livelli in cui Crash risale il fiume, i riflessi delle lande ghiacciate in “Crash Bandicoot 2”, o l’ambientazione sgargiante e colorata dei livelli medievali in “Crash 3” esaltano una cura grafica ragguardevole. Tale “remake” non soltanto rispetta la parte narrativa e giocabile degli originali (aree bonus, musiche, effetti sonori e prove a tempo comprese) ma estende i propri orizzonti, aggiungendo delle particolarità interessanti. La sorella Coco potrà essere utilizzata anche in più livelli e le prove a tempo, le quali potranno essere azionate una volta completato un livello toccando e innescando una grossa sveglia, sono state inserite anche nel primo capitolo, originariamente sprovvisto da questa modalità. Ogni livello si aprirà con un caricamento in cui è visibile la maschera protettrice di Aku-Aku, e nella parte bassa e centrale dello schermo si potranno leggere dei suggerimenti inerenti la data missione.

“Crash Bandicoot N. Sane trilogy” riporta in auge la vostra tempestività videoludica, i vostri riflessi da grandi giocatori e stimola nuovamente, come avveniva un tempo, la vostra abilità nell’evitare trappole e pericoli vecchia scuola. E’ un videogioco fatto con pregevolezza e amorevole cura, un omaggio alla “Golden Age” dei videogiochi per console e a quello stile di gioco che non potrà mai passare di moda. Partire dal primo capitolo ed arrivare al terzo significa altresì ammirare sotto i propri occhi l’evoluzione di Crash e della sua mitologia di gioco, cominciata con quella ferrea difficoltà, poi modificatasi e delineatasi in una maggiore fluidità, come percepibile nel mitico Warped.

“Crash Bandicoot N. Sane Trilogy” è una sorta di viaggio, oscillante tra il passato e il presente, che riscrive i canoni dei remastered, mutandoli in quelli nuovi di un remake che rivisita le origini secondo un nuovo punto di vista. Una scelta scaltra che non si limita alla sola riproposizione ma ad una nuova re-interpretazione.

Crash è davvero tornato, silenzioso e audace come un tempo!

Autore: Emilio Giordano

Redazione: CineHunters

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Vi sono quei personaggi fittizi a cui proprio non si riesce a dire addio, forse perché, in qualche modo, è come se avessero fatto parte di noi. Spyro, Lara, Crash…tre singoli nomi e dozzine d’avventure del tutto diverse. Tre storici emblemi della vecchia e mai dimenticata Playstation 1, il primo amore di ogni videogiocatore. Se Lara ha proseguito ad emozionarci nel corso degli anni, tanto da aver attraversato, con disinvoltura e con quel suo tipico passo leggiadro e acrobatico, tre generazioni di console diverse, lo stesso non possiamo dire di Crash.  Del marsupiale antropomorfizzato che indossa jeans blu, guanti e scarpe da ginnastica rosse e che scorrazzava nei luoghi più insoliti e nelle ere più remote, affrontando nemici sempre più bizzarri, ne sentivamo davvero la mancanza, perché da fin troppo tempo era rimasto lontano dai radar di un Joypad. Fino ad ora! Perché l’avventuroso Bandicoot sbarcherà finalmente su Playstation 4 il prossimo 30 giugno.

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy” è una raccolta che ripropone in chiave moderna, le prime tre, indimenticabili avventure di Crash Bandicoot. Una sorta di rivisitazione nostalgica realizzata attraverso il cosiddetto “remastered” dei primi tre capitoli di Crash Bandicoot. Probabilmente ai fan più accaniti del marsupiale questi tre titoli non basterebbero neppure, perché mancheranno prodotti amati in egual misura come “Crash team Racing” e “Crash Bash”. Come dimenticarli d’altronde? Nel primo, Crash diventava un corridore, sfrecciando su di un auto e gareggiando contro i suoi avversari più celebri. Nel secondo, invece, Crash non si avventurava più tra i livelli comuni, a caccia di gemme e cristalli, ma sfidava i propri nemici su terreni neutrali in cui poter vincere con bravura, astuzia e un pizzico di fortuna. Come dimenticare, a tal proposito, le sfide su di una lastra di ghiaccio, dove Crash cavalcava un piccolo orsetto che, se caricato al momento opportuno, poteva spingere giù lo sventurato avversario di turno?

Per il momento dovremo accontentarci di ciò che arriverà quanto prima. In effetti il ritorno dei primi tre videogiochi di Crash rappresenta una vera manna dal cielo per i fan del marsupiale.

Crash ha divertito come pochi altri giochi abbiano mai fatto. Forse proprio quella sua vena surreale lo ha reso un videogioco amatissimo. Crash è l’eroe taciturno, all’apparenza persino disincantato, ma dal cuore grande e dal coraggio smisurato. Nel suo silenzio, nei suoi doppi salti, e nelle sue giravolte vertiginose salva costantemente il mondo, sventando i piani di conquista di Neo Cortex con il solo ausilio di sua sorella Coco e di Aku- Aku, una maschera Vodoo di un antico sciamano che protegge Crash dai fatali pericoli. I videogiocatori più nostalgici ricorderanno senza dubbio l’effetto di assoluta “onnipotenza” che si provava quando la maschera di Aku-Aku veniva indossata per la terza volta da Crash…

Gli scenari di Crash erano estremamente variegati, e il personaggio accedeva ai vari livelli dalla cosiddetta Warp Room. Spesso, tale zona conteneva delle aree bonus segrete che il videogiocatore avrebbe potuto scoprire nel corso dell’avventura. Le missioni oscillavano da livelli in cui il Bandicoot si muoveva in solitudine, facendosi strada tra micidiali e sempre più articolate trappole e un gran numero di avversari, ad altri dalle ambientazioni più particolareggiate, come quelli a cui spesso prendeva parte la sorella Coco. In “Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back”, il protagonista cavalcava in alcune aree un orsetto chiamato Polar, mentre in “Crash Bandicoot 3: Warped” Coco percorreva la grande muraglia cinese in sella a un cucciolo di tigre. Spesso, prima di accedere ad una nuova area del gioco, Crash doveva affrontare e sconfiggere un boss principale.

Crash N. Sane Trilogy” ci permetterà di rivivere le imprese dell’eroico marsupiale che più abbiamo amato da bambini. Torneremo a ricercare cristalli e gemme, a distruggere casse di legno e a divorare famelicamente una serie interminabile di mele, il frutto di cui Crash va ghiottissimo. Personalmente, il sottoscritto, non vede davvero l’ora di fuggire e scampare alla furia di un gigantesco Triceratopo, tra i cunicoli di una caverna preistorica come avveniva in “Crash Bandicoot 3: Warped”.

Ma “Crash N. Sane Trilogy” non si presenta soltanto come un comune remastered, bensì come un “remastered plus” con l’introduzione di alcune novità e nuove funzionalità di gioco che andranno apprezzate nell’esperienza di gioco.

Siete pronti a riabbracciare Crash? Sono certo che anche voi, come me, non siate mai riusciti a dire addio a questo vecchio e caro amico, ma solo un comune “arrivederci”…

Autore: Emilio Giordano

Redazione: CineHunters

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